Under the sea, Up x Smiley e Kanon

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"kamuro"
view post Posted on 16/4/2009, 06:52




CITAZIONE
Test d'up cloth per Smiley Bone "Rockjaw" Energia Rossa.




Tempio di Poseidon 07.30 a.m.

Erano passati diversi tempi ormai da quando con una certa scia di tristezza eri ritornato dalla missione al tuo paese. Da poco si era concluso il grandioso duello per conquistare l'agognato riconoscimento al valore da parte della divinità in persona. Ti era stato detto d'attendere, eppure non ce la facevi. Un senso d'inquietudine ti stringeva lo stomaco, ancora non sapevi in fondo se potevi fidarti o meno di quel guerriero. Tuttavia guardando la tua scale provata dalle numerose battaglie cui hai partecipato, un intimo senso di gloria t'assaliva lo stesso pensando a quante avventure hai trascorso con essa. Eppure sembravano esservi sin troppe crepe profonde come fossero cicatrici d'un corpo provato da numerosissime battaglie. Così quella mattina, di buona lena decidi di dirigerti a palazzo di Poseidon Sama per chiedere alla divinità in persona se è possibile rivestire di nuova foggia la gloriosa scale.



SPOILER (click to view)
Buon divertimento allievo. ^^ Fammi un buon post dove parli di te, dei tuoi pensieri e del tuo passato. Un post abbastanza impegnativo questo,dove dovrai descrivere il tuo viaggio dalla tua colonna al tempio di Poseidon Sama stesso. ^^
 
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smiley bone
view post Posted on 16/4/2009, 22:08




Era una mattina come tante e Rockjaw si era alzato abbastanza presto. Non era passato molto tempo da quando avea affrontato Kanon di Seadragon innanzi alla sua colonna. Aveva potuto ammirare la sua audacia e la sua diligenza. Difendeva costantemente quell'immobile pilastro,compito che raramente l'italico espletava. Proprio per questo aveva deciso di dare una svolta alla sua vita. Aveva combattuto per ottenere un titolo che lo facesse stare a maggior contatto con la sua divinità,e dimostrare interesse per quella futile colonna e portare a termine i propri compiti poteva essere utile per esser ben visto agli occhi di Poseidone. In verità Rockjaw aveva avuto più occasioni per rendere noto il suo poco interesse a diventare un sacerdote,ambiva a qualcosa di più pratico,di più fattivo,un incarico grazie al quale avrebbe potuto guidare altri guerrieri. Questo era il lato caratteristico anche della sua divinità,che stranamente il Marine del Kraken non condivideva. Quando Zeus si ritirò nei cieli affidando la protezione della Terra ad Atena,Poseidone creò le 7 Scale in puro Oricalcon,che nessun arma umana se non il cosmo può scalfire. Subito Nettuno si circondò di sette nobili guerrieri per indossare quelle armature e seminò il terrore nelle popolazioni terrene,spingendo Atena a far creare agli alchimisti del perduto continente Mu 88 cloth per ricacciarlo nella sua fortezza ad Atlantide,che sprofondò anni dopo. Fu quella la prima Guerra Santa. Poseidone si era dimostrato uno degli dei più battaglieri,disposti a tutto per estendere il loro dominio. Eppure Rockjaw,che preferiva sempre ponderare e chiarire la situazione prima di attaccare,comprendeva e perdonava il suo dio. Lui che pensava di essere di indole pacifica e di vivere in un periodo di serenità,si era ritrovato a combattere molte battaglie,solo con il suo cosmo e la sua Scale. La sua Scale che nessun arma umana poteva scalfire. Tranne il cosmo. E proprio questo cosmo,questo cosmo avverso incontrato così tante volte alla lunga aveva aggiunto ogni volta qualche piccola nuova crepa alla sua armatura,qualche nuova spaccatura. Era andato in Islanda nelle terre gelide che poggiavano sul mare da lui protetto,proprio per migliorare la sua resistenza al cosmo gelido e per potenziare la sua armatura,eppure si era imbattuto in due God Warriors in cerca di duelli utili per migliorarsi. Un guerriero come lui non si sarebbe mai tratto indietro. Ritornando in Italia aveva incontrato Erewhon di Siren,in compagnia del quale aveva combattuto in Sicilia Renji di Anubi e Ryoga del Centauro che aveva apportato altre ferite alla sua Scale,che lo aveva sempre protetto. Poi a Tebe,lui ed uno specter contro un altro egiziano ed un babilonese e poi a Cartagine. L'epico scontro che aveva sconvolto gli equilibri. Proprio in quel frangente aveva visto per la prima volta Kanon di Seadragon,scoprendo di non essere più l'unico Marine di Poseidone. Tempo dopo aveva partecipato ad un'assurda spedizione che univa guerrieri di ogni casta per portare un malefico oggetto a Roma,dove il Generale dei Mari aveva tentato di distruggerlo per il bene di tutti. Poi aveva partecipato a dei giochi di lotta a Delfi e si era recato nel suo paese natale per difenderlo da una nuova religione che si insinuava pericolosa nella popolazione. Ultimo scontro,che aveva danneggiato in maniera molto grave la sua armatura,quello ai piedi della colonna dell'Oceano Atlantico,contro Kanon. Ed ora si ritrovava nella sua residenza nel Mar Glaciale Artico,seduto su un freddo giaciglio a contemplare la sua amata Scale,ricca di danni. Era una condizione insopportabile,nonostante il Marine,guardandola,poteva rivedere tutta la sua storia recente,ricca di scontri. Quell'armatura gli era stata donata da Poseidone,e da lui era stata creata. Se non ci fosse stata lei ora non si sarebbe trovato in quel posto,ma immerso nella nuda terra,se il nemico che l'aveva ucciso fosse stato tanto clemente da seppellirlo. Lui era stato scelto per essere un Marine,per essere quel Marine. Doveva fare qualcosa. Sapeva che le armature potevano riparare da sole le piccole crepe ma ormai la sua aveva danni sempre maggiori e doveva porre rimedio. Doveva aggiustarla e perchè no,potenziarla,renderla la più splendente tra le Scale di Poseidone,così come lui sarebbe stato il più splendente tra i Marine. Nessuno doveva superarlo,per questo aveva deciso di iniziare a presidiare realmente la sua colonna. Indossò un'altra volta con orgoglio la sua armatura e si diresse verso Atlantide,verso il palazzo dello stesso Poseidone. Se ne fosse stato abbastanza degno avrebbe anche potuto vederlo. Il viaggio era abbastanza lungo e le indicazioni sulla reale collocazione di Atlantide erano abbastanze vaghe e persino lui che era un Generale dei Mari,un Marine non sapeva con esattezza dove si trovasse. Si era sempre recato nei maggiori templi del dio per contattarlo e mai direttamente nella sua abitazione. Ma stavolta lo spingeva un motivo ben più importante,un motivo personale,un motivo di orgoglio. Avrebbe sempre potuto seguire le possenti emanazioni cosmiche del suo dio,ed in fondo aveva il mare e le correnti dalla sua parte. Quella grande traversata non sarebbe stata tanto lunga a faticosa.

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Quando raggiunse il palazzo di Poseidone si trovò innanzi ad una cascata di marmi,che superavano di gran lunga in quantità e splendore quelli di Roma,capitale mondiale. Iniziò a salire la scalinata che conduceva all'ingresso ed una volta entrato inizò a parlare a gran voce perchè le sue parole risonassero nell'aere ed il dio,ovunque si trovasse,lo potesse sentire.

Mio dio!Mio buon Poseidone..tu mi hai scelto come tuo guerriero,tu mi hai donato questa armatura e tu mi hai inviato in varie parti del mondo,in un modo o nell'altro,per poter essere tuo portavoce,tuo rappresentante. Questa tua Scale mi ha sempre protetto e per adempiere al suo compito è stata duramente danneggiata. Sono giunto fin qui per metterti al corrente del mio desiderio di volerla riparare e migliorare ed ovviamente per chiedertene il permesso...

Camminava su un lunghissimo tappetto di porpora rossa al centro di un lunghissimo colonnato che portava al trono del dio.
 
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"kamuro"
view post Posted on 18/4/2009, 10:31




Come Rockjaw giunge sulle soglie del tempio, un cosmo familiare pare venirgli celermente incontro. Esso difatti appartiene proprio Kanon, il suo compagno di casta con cui si è affrontato pochi giorni addietro.

Dopo le varie presentazioni e saluti del caso, Rockjaw parlerà del suo intento a Kanon, mentre a sua volta egli informerà che anche lui si stava recando in quel luogo per le medesime motivazioni. Entrambi quindi ambite a portare i vostri scale a nuova foggia e per far ciò chiederete l'aiuto di Poseidon Sama in persona.

SPOILER (click to view)
Comportatevi come foste in una ruolata finché non vi decidete ad entrare a colloquiare col Dio in persona. Le prossime direttive le darò una volta che sarete entrati. Buon divertimento. ^^
 
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smiley bone
view post Posted on 19/4/2009, 20:41




In fondo al mare,poco prima che il Generale riuscisse ad entrare nel tempio fu fermato da un inserviente,un maggiordomo di nome Sebastian.

"Signor Rockjaw! Aspetti un attimo! Sono stato inviato per avvisarla che il sommo Poseidone ha scelto chi dovrà servirlo come sacerdote....ha vinto Kanon di Seadragon!"

mmm..molto bene..ha vinto colui che più teneva a quell'incarico..buon per lui che potrà stare più a contatto con il dio..un momento!

°questo cosmo...si! è proprio il suo cosmo!! E quindi anche lui è venuto fin qui ad Atlantide,nell'antica roccaforte di Poseidone...sarà stato convocato dallo stesso dio per una sorta di cerimonia ufficiale?°

Proprio mentre il Generale del Nord si poneva tali domande,vide un uomo bardato di una dorata Scale. Non c'erano dubbi. Era proprio Kanon. Rockjaw iniziò a discendere la scalinata che aveva appena salito e andà incontro al compagno. Raggiuntolo gli tese la mano.

Anche tu qui..alla fine hai ottenuto il tuo titolo...io sono giunto qui per chiedere udienza al sommo Poseidone..ho compiuto molti viaggi e molti scontri con questa Scale che ormai è molto danneggiata...soprattutto dopo lo scontro con te ahahahahahah!!! Vorrei compiere un arduo viaggio per poterla riparare e potenziarla...col permesso di Poseidone,ovviamente....

Attese,quindi,di scoprire quale motivo spingeva,invece,il compagno a dirigersi dal loro dio.
 
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_Kanon_
view post Posted on 21/4/2009, 20:35




....................



Non molto il tempo trascorso dall'ultimo scontro sostenuto dal Generale di Seadragon. Sofferto come prevedibile fu a mostrarsi il duello contro il parigrado di Kraken; abile e tenace s'era dimostrato che l'aver ragione di lui, non fu di cosi' semplice riuscita. Tale rislultato per quanto potea esser di vanto, ben altro scopo avea. Un titolo che non avea lo scopo d'appagar l'ego personale, bensi' servia da incentivo per far si che il regno dei Mari, avesse un'ordine ben preciso emai casuale.
Nonostante tutto pero', tale traguardo costo' al Generale l'incolumita' della sua Scale. Da quando ne divenne il possessore, mai nessuno avea osato tanto, mai nessuno l'avea scalfita forse perche' non v'era stato mai un avversario degno di lui.

Le crepe vistove mal s'addiceano a tale spettacolo. Riflessi che un tempo rischiaravano le dorate scaglie, a stento creavano quei giochi di colori degni di tale corazza. Esser celebrante dei Sette Mari volea dire anche mostrarsi al meglio della propria forza e splendore. Non trattasi di modestia, sia ben chiaro, ma di necessita' di dar nuova vita alle proprie vestigia; renderle la vita che un tempo n'era propria.

Seduto sul masso ove in principio Kanon attendea l'arrivo del suo parigrado, le iridi scrutavano le ferite che, come solchi, oramai aveano annullato la bellezza della sua Scale.

°Non pensavo di dover faticare cosi' tanto per aver ragione di Rockjaw. Dura la battaglia contro di lui e le mie vestigia ancora ne portano il ricordo. Sofferta la vittoria ma a rimmetterci e' stata soprattutto la mia armatura. In queste condizioni non avrei modo di resistere a nessuno scontro, devo far sì che la vita scorra nuovamente in lei; devo riportarla ai fasti d'un tempo.°


Oramai era chiaro, mai Kanon avrebbe potuto sostener ulteriori duelli. Solo un luogo v'era, ove il Generale si sraebbe potuto recare; il tempio di Poseidon. Il tragitto non era lungo, di fretta non v'era necessita', daltronte, prima le difese del Marins sarebbero tornate al massimo, meglio s'avrebbero potuti affronter pericoli piu' o meno immienti. L'avanzar fiero e deciso, proprio di un Celebrante, porto' Kanon a giunger liddove il tempio sovrastava tutta l'area. In cima all'immensa scalinata la figura del Kraken s'ergea quasi a sottolinear un deja-vù di recente memoria. Lento nel salirvi, il Generale s'avvio verso il suo compagno di casta. Anch'egli avea indosso la sua Scale che non vantave certo un bell'aspetto; un motivo in piu' per reincontralo a distanza di cosi' breve tempo.

Di tempo nel salire la scalinata, Kanon non l'ebbe, che il Generale dell'Artico l'ando' incontro tendedogli la mano quasi a sottolinear il ripsetto che altro non potea esser che reciproco. Rockjaw illustro' i motivi per cui ivi, era giunto, tali pero', non differenziavano di molto da quelli di Kanon.


"Rockjaw"

Disse il Generale, nel mentre la mano ricambiava il saluto dell'altra.


"I motivi che mi spingono fin qui sono gli stessi che hanno portato anche te a giunger ai piedi del tempio. Come puoi ben notare, anche la mia Scale ha subito gravi danni dal nostro ultimo scontro, indi necessita anch'essa d'esser riparata e potenziata;........non credi che s'addica ad un Celebrante?"


Un riso accennato si paleso' sul volto di Kanon nel mentre lo sguardo scrutava a tratti l'entrata del tempio.


"L'entrata c'attende, perche' indugiare oltre.....proseguiamo."

 
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smiley bone
view post Posted on 26/4/2009, 14:35




Kanon rispose ad i suoi interrogativi,e inaspettatamente gli stessi motivi l'avevano spinto a dirigersi nella roccaforte del dio,che in quei tempi pericolosi aveva preferito abbandonare momentaneamente la sua dimora-tempio nel Mar Egeo. Rockjaw guardava con un pò di orgoglio i danni che aveva apportato all'armatura del compagno nello scontro tenutosi non molti giorni prima. Il Generale di Seadragon era sembrato abbastanza deciso,non si doveva perdere altro tempo in chiacchiere. Subito propose di entrare nel tempio per chiedere al Sommo Poseidone di poter riparare e potenziare le proprie armature. Questo lato di Kanon piaceva al Generale Artico,era deciso e non perdeva tempo. Una dote molto utile in guerra,degna di un condottiero e di un vero guerriero.

Molto bene,Kanon. Procediamo senza indugio e speriamo che Nettuno sia dalla nostra parte,come sempre.

Si girò contando di essere seguito da Seadragon,e ripercorse la scalinata già salita in precedenza. Con un cenno della mano congedò Sebastian e si diresse verso l'atrio,dove il lungo tappeto di velluto rosso visto poco prima decorava l'immensa sala.
 
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"kamuro"
view post Posted on 27/4/2009, 10:35




Entrambi infine decidete di chiedere udienza alla divinità in persona. Giunti presso le stanze ove v'è la statua del Dio dei sette mari v'apprestate a porgere le vostre reverenze e le vostre richieste ad essa. In seguito dal divino tridente di Poseidon si scaturisce una sorta d'emanazione cosmica estrema, dalla quale si diparte una possente scarica contro una colonna situata innanzi che andrà a scolpire il verbo del volere divino.

Recatevi oltre le colonne d'Ercole, spingetevi oltre il mondo conosciuto finché non giungerete in un nodo geomantico terrestre: il triangolo delle bermuda. La si trova Uruk, l'ultimo discendente purosangue della stirpe atlantidea dei riparatori di scale. Tuttavia egli si trova nelle profondità più empie di quelle sacre terre. Per attivare il portale che vi condurrà da Uruk dovrete quindi collaborare.

Bene, ora avete una meta. Tuttavia seppur la vostra rivalità pare esser ben più ampia di quanto normalmente venga creduto, stavolta dovrete imparare a collaborare l'un l'altro al fine di giungere insieme nelle profondità del triangolo maledetto.




SPOILER (click to view)
Bene, discutete in libertà sul da farsi e descrivete anche il viaggio, io interverrò una volta che sarete giunti sulle soglie del triangolo. Ordine di postaggio: Kanon, Smiley.
 
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_Kanon_
view post Posted on 27/4/2009, 20:55




Ordunque, il tempo dei discorsi era si' giunto al termine. Sia Kanon che Rockjaw, s'avviarono presso la stanza del Dio con passo fermo e deciso. Il Generale di Sea Dragon sapea bene che il riparar la sua Scale non sarebbe stato semplice; al momento ignorava ancora cosa l'avrebbe aspettato, in ogni caso pero', sarebbe stato pronto a sfidar qualsivoglia prova per giunger all'obiettivo finale. I passi, roboanti come l'eco nella caverna, creavano effetti eccheggianti all'interno del tempio, scandendo la distanza che li separava dal punto d'arrivo.
Poco mancava all'arrivo ed una guardia posta dinanzi l'ampia porta della sala del Dio, parea aspettarli con l'unico scopo di bloccarli adempiendo al suo misero compito. Lo sguardo di Kanon si volse per un attimo verso il suo parigrado, aggiungendo solo poche parole:



"Lascia parlare me"


Lo sguardo, cosi' come s'era incrociato con quello di Rockjaw, allo stesso modo si volse al soldato e senza dargli tempo di proferir parola, aggiunse:



"Soldato, si faccia da parte."


La voce ferma e lo sguardo fiero, portarono la guardia a lasciar passare i due Generali senza aver la possibilita' di rispondere; porbabilmente avea capito bene chi erano e parve esser stato questo il motivo del suo segno di rispetto al loro avanzare.
La porta s'apri' mai silente, quasi ad annunciar l'entrata dei due Marines che senza dover ricercar oltre il loro sguardo, notarono la statua di Poseidone che s'ergea a pochi metri dalla loro posizione. Kanon avanzo' probabilmente per primo verso l'effige e genuflessosi, porse il suo rispetto al Dio.


"Kanon di Sea Dragon, Celebrante dei Sette Mari, e' qui per chiedere udienza. Nella fattispecie, trattasi di richiesta urgente. Non perdero' tempo in perifrasi d'alcun tipo ed arrivero' subito al nuocciolo della questione. La mia Scale ha subito gravi danni e perso la vita d'un tempo; so che e' possibile ridarle i fulgori e la magnificenza che le spetta. Qualsiasi condizione, sara' ben accetta."


Terminato l'intervento, un bagliore, un'emanazione di puro cosmo parti' dal tridente della statua, su di una colonna innazi ad esso, incidento una scritta; un comando.


-Recatevi oltre le colonne d'Ercole, spingetevi oltre il mondo conosciuto finché non giungerete in un nodo geomantico terrestre: il triangolo delle bermuda. La si trova Uruk, l'ultimo discendente purosangue della stirpe atlantidea dei riparatori di scale. Tuttavia egli si trova nelle profondità più empie di quelle sacre terre. Per attivare il portale che vi condurrà da Uruk dovrete quindi collaborare.-


Lesse attentamente Kanon, cio' che il Dio ebbe a dirgli; riparare una vestigia avrebbe richiesto uno spostamento, un viaggio non proprio breve. Il trinagolo del non ritorno sarebbe stato il punto d'arrivo; probabilmente in quel luogo la Scale avrebbe potuto riprender vita c'ormai non era piu insita in lei.

Lo sguardo di Sea dragon cerco' nuovamente quello del Kraken.....


"Non abbiamo altra scelta, non trovi Rockjaw?"




 
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smiley bone
view post Posted on 28/4/2009, 12:50




Il Generale di Seadragon lesto raggiunse Rockjaw e dinanzi all'insulso sbarramento ,costituito da un soldato protettore del tempio, bastarono le semplici e tonanti parole del neo celebrante dei mari. Fu sempre lui a prendere per primo parola,inginocchiandosi dinanzi alla gigantesca statua del dio. Il Kraken ne aveva viste di statue del dio dei Mari,ma questa le superava tutte in dimensioni e in decori. Il dio era seduto in tutta la sua magnificenza su un gigantesco trono e brandiva il suo possente tridente. Kanon espose le sue ragioni. Rockjaw,subito inginocchiatosi a sua volta,procedette col dire le sue di ragioni,le stesse già esposte dal compagno.

Sommo Poseidone,sono venuto fin qui,per lo stesso motivo che ha spinto anche il mio compagno e superiore,Kanon,a compiere quest'arduo viaggio. Ho sostenuto tantissimi scontri nelle parti del mondo più disparate,in suo nome. Ed ora la mia cara armatura che mi ha permesso di essere ancora qui,e che lei mi ha donato,è gravemente danneggiata,e come il Generale dell'Atlantico desidero poterla riparare e donarle nuovo splendore,potenziandola.

Un lampo cosmico,un fascio di luce,partì dall'estremità del tridente della divinità,andando ad impattare contro una colonna,sulla quale scolpì un messaggio,il responso della divinità.

-Recatevi oltre le colonne d'Ercole, spingetevi oltre il mondo conosciuto finché non giungerete in un nodo geomantico terrestre: il triangolo delle bermuda. La si trova Uruk, l'ultimo discendente purosangue della stirpe atlantidea dei riparatori di scale. Tuttavia egli si trova nelle profondità più empie di quelle sacre terre. Per attivare il portale che vi condurrà da Uruk dovrete quindi collaborare.-

Kanon si diresse a leggere e subito lo seguì Rockjaw.

CITAZIONE
"Non abbiamo altra scelta, non trovi Rockjaw?"

Si..sono venuto fin qui per questo e non mi tirerò indietro. Sapevo che non sarebbe stato facile..il triangolo delle bermuda..mai sentito nominare..ma se si trova oltre le colonne d'ercole dovrebbe essere nei territori da te protetti,nell'Oceano Atlantico..non mi sono mai spinto così lontano,Atlantide è stato il massimo baluardo da me raggiunto..immagino che conosci meglio di me la strada..ma immagino che almeno il viaggio sarà abbastanza tranquillo..

Si girò verso la statua della divinità e inginocchiandosi salutò il dio.

Grazie mille,sommo Poseidone. Le sono ancora una volta debitore..grazie!

Alzandosi uscì dal sacro tempio e si diresse verso l'uscita,ancora una volta v'era una guardia a sorvegliare l'ingresso.

Riposo,soldato!Facci passare.

Scostò l'uomo e uscì,venendo abbagliato dai possenti raggi del sole,che facevano risplendere la sua Scale. Percorse la scalinata d'ingresso e si diresse verso il mare,sicuro di essere seguito dal compagno. Si stava accingendo a lasciare ciò che restava dell'antica Atlantide,una sola ma enorme roccaforte sommersa,la fortezza di Poseidone. Ancora una volta avrebbe utilizzato le correnti a lui più favorevoli per accorciare l'impervio viaggio ed evitare spiacevoli sorprese. Il mostro mitologico che lui rappresentava era il Kraken,un'enorme piovra nordica che mai si sarebbe spinta così lontano. Era buffo vedere come la sua stirpe,gli italici,gli etruschi,i greci non conoscessero nemmeno tale essere.Eppure Poseidone aveva deciso che l'armatura rappresentante questo animale,creata eoni or sono, l'avrebbe protetto. Forse aveva deciso questo perchè il carattere di Rockjaw era molto simile all'indole della bestia,o forse senza nemmeno accorgersene il suo carattere era mutato da quando aveva ricevuto quella Scale. Il Kraken resta sempre sul fondo del mare,negli anfratti più bui e profondi,senza arrecare danno o fastidio a niente o a nessuno. Ma se poi gli incauti marinai gettano l'ancora sul suo dorso,o agitano le acque per attirare i pesci,la piovra gigante si irrita ed risale in superficie per distruggere le navi nordiche stritolandole con i suo tentacoli.
Fu un attimo in cui Rockjaw pensò a tutto questo,e subito iniziò a farsi trasportare dalla corrente per raggiungere quello strano posto,il triangolo delle bermuda,il triangolo del non ritorno. Al suo arrivo come avrebbe fatto a capire che era quello davvero il posto? Forse in questo l'avrebbe aiutato Kanon,forse avrebbe avuto un segno dallo stesso Nettuno,che gli avrebbe indicato la strada sottomarina da percorrere per raggiungere quell'Uruk,un ultimo atlantideo che si era spinto così lontano dalla sua antica patria e che poteva riparare le Scale dei due Generali dei Mari.
 
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_Kanon_
view post Posted on 30/4/2009, 09:38




...........................

Aria umida quella presente nella sala del Dio, dettaglio poco influente per chi avea ben altro a cui pensara. Da quando il tridente, per volonta' del suo possessore, ebbe ad incidere su di quella colonna il tragitto da seguire, altro non fu si importante per il generale di Sea dragon. Recarsi oltre le colonne d'Ercole, viaggio non porprio breve ma di certo indspensabile per ovviare a quel piccolo grande problema che lo accomunava con il Kraken; infine il giungere in quel luogo che Kanon conoscea bene, in quanto ebbe a speriemtare sulla sua pelle la leggenda che l'avolgea, il triangolo delle Bermuda.


Al seguito della letta all'incisione posta dinanzi il loro sguardo, alcuni pensieri tornaron alla mente al celebrante, pensieri che lo portarono per un attimo a distoglier l'attenzaione dalla realta' e dalle parole di Rockjaw.

°Quel luogo!! pensavo di non doverci far piu' ritorno, eppure....gli dei vogliono prendersi gioco di me. Sopravvissi a quel trinagolo infernale per volonta' di chi ora, cerca di riportarmici. Ho patito le pene dell'inferno e nonostante adesso non sono altro che un lontano ricordo di quell'uomo che intraprese quell'impervio viaggio, non posso fare a meno di sudare freddo.°


Una goccia di sudure si paleso' sulal fronte del Marine, lo sguardo perso e l'sser avvolto tra mille pensieri, annullarono per un attimo l'udito e le parole del Rockjaw.


Si..sono venuto fin qui per questo e non mi tirerò indietro. Sapevo che non sarebbe stato facile..il triangolo delle bermuda..mai sentito nominare..ma se si trova oltre le colonne d'ercole dovrebbe essere nei territori da te protetti,nell'Oceano Atlantico..non mi sono mai spinto così lontano,Atlantide è stato il massimo baluardo da me raggiunto..immagino che conosci meglio di me la strada..ma immagino che almeno il viaggio sarà abbastanza tranquillo..



Quasi avesse fatto un sogno, un incubo ad occhi aperti, Kanon riprese contattto con la realta' e le parole del compagno parvero piu' distinte e meno vacue.


"Si Rockjaw, il triangolo del diavolo, porta anche questo nome per motivi che affondono radici in epoce remote, costernate di fatti ed avvenimenti che non hanno mai avuto una loro risoluzione, se non portando risvolti spesso negativi. L'ho vissuto sulla mia pelle quel luogo e non trattasi, di frase fatta; sono le parole di chi ha visto la morte in faccia le mie, parole che mai avrei pensato di proferire nuovamente."

Ancora un attimo di perdita tra funesti pensieri, che il Marine di Kraken s'avvio' per primo verso l'uscita del tempio; il celebrante impiego' qualche attimo in piu' . Congedatosi con un inchino, s'avvio anch'esso verso l'uscita, ripercorrendo il lungo corridoio centrale in modo deciso e fiero, quasi a voler accantonare momentaneamente quei pensieri che poc'anzi l'aveano rapito. Il sole irradio' il volto ed abbaglio' la vista, il forte contrasto parve non cessar, il tempo per riprender appieno le falcota' visive, fu piu' lungo del dovuto, nonostante fosse stato relativamente breve. Non perse tempo a giunger liddove le correnti l'avrebbero portato nel luogo del non ritorno, e dove poc'anzi lo stesso Rockjaw v'era passato.

Lo scorrer delle acque adempirono alla loro missione. Il tragitto fu si relativamente breve, ma cio' non impedi' a Kanon di non nutrire qualche preoccupazione; che stesse accentuanto, forse, il tutto? Ormai non era piu' quell'uomo che ivi giunse anni orsono, per quanti problemi si fossero posti, ora, sul suo cammino, di certo avrebbe saputo affrontarli in modo differente. Oramai era una persona diversa, piu' saggia e di certo piu' forte; tali pensieri bastarono per palesare sul suo volto un accenno di riso, nel mentre l'arrivo fu sì immediato da esser parso troppo breve.


Il sole, stranamente v'era ancora alto nel cielo, filtrante le acque, rischiarava in profondita' piu' del solito. Il luogo desio parea esser uno strano gioco di contrasti e colori con l'aere sovrastante, eppur qualcosa dicea, ch'eran giunti a destinazione.

Lo sguardo di Kanon, cerco' quello di Rockjaw, dopodicche', scruto' l'aere intorno quasi a trovar qualche ricordo familiare. Nel mentre di tal guardarsi, il generale paleso' nel palmo della sua mano un corallo dalla rosea tonalita', che presto muto' in rubino colore.


"Rockjaw, siamo giunti nel posto esatto. Vedi questo corallo? Ha cambiato colore, assumendo la tonalita' del sangue di molti che da qui non hanno fatto ritorno. Non ci resta che trovare il tizio di nome Uruk."

 
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"kamuro"
view post Posted on 2/5/2009, 07:30




Come giungete nella zona del triangolo magnetico delle Bermuda improvvisamente avvertite una sorta di sensazione simile al venir schiacciati da una pressione senza pari. Avvertite una seria carica cosmica attorniarvi come atta ad incuter timore a chiunque tenti di penetrare all'interno. Proseguendo oltre vi sembrerà di perdere il concetto di spazio e di tempo, come se il magnetismo stesso del vostro corpo andasse impazzendo. Tuttavia un lume innanzi a voi sembra indicarvi la retta via, raggiungendolo potrete notare una sorta di maestoso portale ove stagliati attorno ad esso v'è una sorta d'altare con incisi sopra immensi caratteri in lingua atlantidea antica che sembrano recare una strana scritta che potrebbe esser interpretata così:

"Chi intende dovrà dar conferma all'Altare dell'agonia della propria discendenza Atlantidea."

Inutile dire che seppur tentaste di penetrare all'interno del portale una mistica forza sembrerebbe respingervi.


SPOILER (click to view)
Bene, cercate di risolvere il semplice enigma che si cela dietro tali scritte decidendo quindi tra voi come arrivare a risolverlo ed aprire il portale. Dato che l'ultimo a postare il viaggio ora è stato Kanon, l'ordine di post prosegue da Smiley a Kanon. Avrete nuove istruzioni una volta risolto l'enigma. ^^
 
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smiley bone
view post Posted on 3/5/2009, 17:52




Grazie all'aiuto del mare,lo stesso mare che li aveva accolti o salvati rendendoli suoi protettori,non avevano impiegato tantissimo tempo per raggiungere il cosìdetto Triangolo delle Bermuda,dal nome del vicino arcipelago. Rockjaw non conosceva il luogo,ma la conferma venne da Kanon.

CITAZIONE
"Rockjaw, siamo giunti nel posto esatto. Vedi questo corallo? Ha cambiato colore, assumendo la tonalita' del sangue di molti che da qui non hanno fatto ritorno. Non ci resta che trovare il tizio di nome Uruk."

Molto bene. Allora non perdiamo tempo.

Rockjaw cercò di avanzare un pò,quando si rese conto di non riuscire a muoversi. Si sentiva affaticato,schiacciato da un'enorme pressione e spinto verso il basso,nelle profondità marine.

°Effimero danno. Chiunque sia ad aver scatenato tale offesa. Io domino le acque!! Trascinami quanto vuoi sott'acqua,non morirò qui!°

Proprio quando pensò tali cose e con forza risalì in superficie,grazie a un getto cosmico,si rese conto che quell'enorme pressione magnetica che attirava la sua Scale ed il suo stesso corpo,non era stata scatenata da qualcun altro,ma era lo stesso potere di quel luogo. Un triangolo immaginario all'interno del quale si scatenava quest'enorme pressione,capace di uccidere chiunque trascinandolo sul fondo. Chiunque ma non lui,non Rockjaw,non un General Marine. Aveva faticato per ottenere la sua Scale e per proteggere se stesso e gli interessi del suo dio,e chi ne aveva pagato maggiormente le conseguenze era stata proprio la sua Scale,che ormai era parte di lui. Quindi ripararla e potenziarla era un suo obbligo,un suo dovere,una forma di riconoscenza.
Iniziò a guardarsi intorno dopo che aveva ripreso un pò di fiato,e non riuscì a riconoscere ciò che stava vedendo. Fino a poco prima si trovava in mare aperto,sotto di lui le profondità oceaniche e una grande barriera corallina,in lontananza alcune isolette. Ora non vedeva altro che il vuoto intorno a sè. Non riusciva a scorgere più nulla,nè fuori nè dentro l'acqua e non vedeva nemmeno più Kanon. Instintivamente si gettò dell'acqua in faccia e poi continuò a nuotare,andando avanti cercando di capirci qualcosa. Non capiva più nulla,avvertiva una strana emanazione che non sapeva nemmeno definire cosmica. Poteva essere lo stesso Kanon? O c'era qualcos'altro lì? Iniziò a muoversi a destra,poi a sinistra,convulsamente senza sapere dove andare. Poi tutto iniziò a sembrare più normale,all'interno di quel nulla iniziarono a delinearsi alcune figure,le stesse che aveva visto appena arrivato e che ora non scorgeva più. Portò una mano alla testa,ora preda di dolorose fitte,e si guardò intorno. Quell'enorme pressione lo aveva scombussolato e la stessa essenza del triangolo era micidiale. Sentiva che il suo stesso organismo ne aveva risentito ed anch'esso ne era rimasto traumatizzato. Il Kraken era spaesato in quelle acque ignote,non sue,così lontano dall'Italia,dall'Artico,dal Mediterraneo,luoghi che conosceva bene. Fin dove si trovava ora non si era mai spinto nessuno o meglio,quasi nessuno. C'era con lui Kanon,lui c'era già stato in quelle zone e conosceva ciò che avrebbero incontrato.
All'improvviso una luce intensa si palesò ai suoi occhi,una luce che sembrava sempre più lontana. Instintivamente Rockjaw corse verso quella luce,sapendo che era l'unica speranza,l'unico appiglio a cui aggrapparsi per raggiungere la destinazione. Continuò a cercare di sopportare la pressione grazie all'aiuto del suo cosmo,ed intanto nuotava e proseguiva per raggiungere quella luce,la fine di quel fascio luminescente. Quando la raggiunse potè scorgere sott'acqua qualcosa di strano,un'enorme roccia in profondità. Scese sotto per capire cosa fosse,in fondo quella luce lo aveva guidato fino a quel punto. Una volta sceso giù si rese conto di cosa fosse realmente quella roccia che vedeva dall'alto. Era un arco,un passaggio. Al centro di questo ingresso vi era un'altra piera rettangolare. Tutta la costruzione era ricoperta di alghe,coralli,anemoni e piccoli organismi,come alcune conchiglie, che vi erano cresciuti sopra e che ospitavano a loro volta altri animali. Evidentemente quell'arco era lì da tantissimo tempo. Con la mano Rockjaw iniziò a strappare le alghe da sopra la pietra,da sopra il masso rettangolare che era al centro dell'arco. Utilizzò,poi,un piccolo getto di cosmo per cercare di finire prima. Ciò che vide sotto la vegetazione acquatica era strabiliante. Quella pietra era una sorta di altare,presumibilmente dedicato a Poseidone,e l'intero arco era decorato con strane figure e glifi. Alcuni di questi erano presenti anche sulla superficie dell'altare.

Oddio..questo deve essere un ingresso..un ingresso a qualcosa..Atlantide non era qui secondo Platone..forse qualcuno ha costruito un'altra città qui,o forse quello stesso Uruk...queste scritte sono sicuramente Atlantidee,riconosco i decori che sono presenti anche alla fortezza di Nettuno.Sfortunatamente non conosco quest'arcaica lingua..non immaginavo potesse ancora esistere qualcosa del genere...però qualche carattere lo riesco a riconoscere..ne ho visti molti di questi da Poseidone..
Quello dovrebbe significare dolore,sofferenza mentre quell'altro ara,altare...mentre quello in fondo significa Atlantide..riconosco solo questi di quelli che conosco..tu forse comprendi questa antica scrittura? mmmm un altare..il dolore... Forse dobbiamo fare qualcosa su questo altare..qualcosa che abbia a che fare con la sofferenza,una sorta di prova di sangue..AAAAAh!!


Preso dalla rabbia Rockjaw sferrò un pugno verso davanti a sè,nel centro dell'arco,nell'acqua. Il suo pugno impattò con una sorta di muro cosmico e per una sorta di rinculo il Marine fu sbalzato all'indietro.

C'è anche una barriera..non si può nemmeno passare oltre..inutile pensare che l'arco si possa aggirare,ahaaha!!Però forse ho un'idea..

Si avvicinò di nuovo all'altare e spaccò un pezzo di roccia acuminato da uno scoglio vicino. Con esso si tagliò leggermente il dito medio e fece cadere le gocce di sangue sull'altare. Gran parte del sangue si disperse nell'acqua,ma appoggiando lievemente il dito sulla pietra avrebbe potuto fare quanto immaginato.

Da quello che ho capito si parla di un altare e di dolore..quindi sangue..forse così potremmo passare,anche se sembra un'idea azzardata anche a me ahahaha!!

°L'altra possibilità è che ci debba essere uno scontro..ma non voglio prenderla in considerazione..in fondo non ho tradotto nemmeno tutta la frase...°
 
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_Kanon_
view post Posted on 7/5/2009, 09:51




"Kanon, Kanon........."

Una voce si fece largo tra le membra stanche e provate del Celebrante. Tale voce, avea toni delicati e femminli, familiari per lo piu'. Rinvenne da quel sogno ad occhi aperti, notando l'allontanarsi del Kraken, la sua espressione era alquanto preoccupata, di chi potea esser quella voce?
Il primo passo, per qualche recondito motivo, venne ad esser anche l'ultimo. Una forza mistica e sovrannaturale, parve bloccar il naturale movimento del Generale; stessa sorte parea esser toccata anche al suo compagno di casta. Senza scomporsi, il dragone del mare, arse il cosmo, quasi certo che tale azione, avesse dato qualche frutto, ma vana risulto' per quella forza che parea esser sprigionata dalla stessa area ove si trovavano. Nell'immediato Kanon, ancora non avea compreso bene la situazione, nonostante tutto il ricordo di quel luogo era ancora vivo nei suoi ricordi, e come potea esser diversamente? Ivi fu il luogo ove la morte, parve attenderlo per avvolgerlo nel suo nero manto, adempiendo al suo compito quotidiano. Probabilmente, la linfa vitae che tutt'ora scorre nelle vene del dragone del mare, non e' frutto del solo caso, qualcuno ebbe interesse a salvarlo quel giorno; le vicende poi, com'e' stato, avrebbero fatto il resto.


Non molto passo' dal che' i pensieri aleggiavano come nubi ottenebranti, nella mente del Marine. Come potea esser possibile, tutto cio' che stava accadendo? Il nulla che mai nessun uomo ebbe a vedere, s'impossesso' di quella vasta area, alterando le percezioni del Marine. Tutto non ebbe piu' senso, la figura del parigrado parve sparir, dinanzi il suo sguardo, nel mentre fitte indicibili, premeano lungo le tempie quasi a volerle schiacciar in una letale morsa.

°TSK!.....maledetto sii........°

Le mani cigngeano il capo quasi a volersi liberar da quella morsa invisibile, ma allo stesso tempo dolorosa e fastidiosa, tutt'intorno avea mutato forma e colore, il giorno parea quasi aver lasciato spazio alla notte; sensa senso il tutto. Relativo il tempo che trascorse, anche se fosse passato un solo minuto, in tali circostanze, avrebbe avuto una valenza diversa.


°Non pensavo di riviver certe sensazioni, e' passato un po' di tempo, ma lo stesso pare essersi preso gioco di me, mettendomi dinanzi al mio passato, sbeffeggiandomi come un insulso verme, IO!, io che sono il Celebrante dei Sette Mari, mi ritrovo in ginocchio come un verme, non posso, non devo permettere che cio' accada.°


Una sferzata d'orgoglio ebbe a superar le avverse circostanze, ma tale sforzo non pote' esser goduto; un bagliore appari' dinanzi la figura del Marine, un bagliore che indicava la retta via da seguire, alla fine della quale, si spianava un immenso portale sotto di cui, v'era un altare con qualcosa che v'era stato inciso, probabilmente in antico atlantideo.


"Chi intende dovrà dar conferma all'Altare dell'agonia della propria discendenza Atlantidea."




Tale lettura, venne ad esser interrotta dalla figura del Marine di Kraken che venia sbalzato indietro da un muro di indubbia origine cosmica che ne impediva l'attraversamento.



"E' inutile, Rockjaw. Passare non sara' impresa facile."


Lo sguardo segui' cio' che il compagno s'accingea a fare ma i suoi pensieri, si soffermarono sulle ultime righe, -discendenza Atlantidea.-

Quasi ignorando il proprio compagno, Kanon arse il suo cosmo. Avvolto venne ad esser in un vorticoso abbraccio, lo scopo parea apparentemente da folli, ma probabilmente, era l'unico modo per aver conferma di cio' che pensava.


"Noi non abbiamo discendenza atlantidea, ma ne siamo fedeli, oltre che protettotori. Tale e' la nostra forza piu' di qualsiasi uomo degno di appartener a tale razza. Non e' il sangue che ci lega alla nostra terra, alle nostre genti, ma il desiderio e l'attaccamento che piu' di chiunque altro abbiamo dimostrato di avere. Non e' l'appartenenza diretta che ci impedira' di proseguire, e se dovro' morire, che accada nel migior dei modi, per cio' in cui credo, in cui crediamo."


Tale impeto, venne canalizzato negli arti del Marine di Sea dragon, per poi esser rilasciato sotto forma di drago acquatico, indirizzato verso il portale, Inutile, sarebbe potuto esser tale tentativo, ma a quel punto, nulla avrebbe perso, piu' di quanto non fosse gia' accaduto in passato.

 
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"kamuro"
view post Posted on 9/5/2009, 07:50




Come il sangue pregno del Kosmos di Rockjaw scende a bagnare l'altare, esso sembra emettere uno strano bagliore che come una patina pare avvolgerlo. Tuttavia da solo sembra non esser in grado di recare alcun'effetto rilevante, quindi grazie al colpo scagliato da Kanon, il Kosmos che si disperde nell'aere dopo essersi infranto contro la mistica sembra venir risucchiato dall'altare regalando una strana risonanza. Sollecitato dal Kosmos versato da entrambi infine il portale sembra cedere, forse era quest ciò che intendeva Poseidon Sama quando narrava della vostra prossima collaborazione. Senza indugiare oltre quindi potrete entrare nel portale e ciò che vedrete al suo interno v'impressionerà radicalmente. Appena entrerete noterete che non v'è acqua, come se foste all'interno del vostro regno sommerso, tuttavia scatterà improvvisamente una trappola atta a sbarrare la strada agli invasori. Un'oscuro marchingegno di protezione formato da una specie di canna poggiata a terra sputa magicamente fuoco in vostra direzione. Qualche millennio più avanti, o forse decine di millenni prima, tale marchingegno sarebbe stato chiamato lanciafiamme.

SPOILER (click to view)
Bene, liberatevi del marchingegno ed entriamo nel vivo della quest. Si prosegue sempre alternandovi finché non intervengo io. ^^
 
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smiley bone
view post Posted on 9/5/2009, 13:32




Quando una piccola parte del sangue del Marine riuscì a toccare la pietra,l'altare emanò una sorta di piccolo bagliore,poi Kanon emanò il suo cosmo e lanciò un'attacco verso quell'arco. Entrambi i Marine avevano dato un'interpretazione diversa dell'enigma,ma quando il drago di acqua lanciato da Kanon,passò attraverso la costruzione,quest'ultima ebbe una strana reazione,come se entrambe le soluzioni trovate dai due guerrieri avessero fatto effetto. Il colpo di Kanon scomparve nell'istante in cui passò attraverso l'arco,come se quest'ultimo l'avesse risucchiato.

Evidentemente siamo riusciti nel nostro intento..sembra essersi creato uno strano passaggio,come un portale..e il tuo colpo è passato in quel portale,svanendo ad i nostri occhi..Non perdiamo tempo..

Rockjaw passò nell'arco,venendo risucchiato dallo stesso. Una volta dentro vide qualcosa di straordinario o meglio,che non si sarebbe aspettato di vedere. Non erano più nelle profondità marine,immersi nell'acqua,ma in un posto diverso. Lì non c'era acqua,e il Marine del Kraken camminava su dei grandi lastroni di marmo bianco consunti dal tempo. Sembrava di trovarsi nel regno di Poseidone,vicino ad una delle colonne,o in una delle fortezze del dio. Era come se si fossero recati in un altro mondo. Il guerriero iniziò a guardarsi intorno,ancora incredulo,continuando sul suo cammmino.

Forse la vicina colonna regge anche questo tratto di mare..eppure non dovremmo essere così in profondità..un altro regno sottomarino..una seconda Atlantide..

Riuscì a fare solo pochi passi,quando notò una sorta di canna che sputava fuoco verso di lui,come a volergli sbarrare il passo. Aveva affrontato già altre volte il fuoco,dimostrando che il suo ghiaccio era più forte del terribile calore.

Non sarà un pò di fuoco sbarrare il mio cammino..

Si spostò di lato ed allungò le braccia congiunte verso il getto di fuoco. Un raggio congelante sarebbe partito dai suoi arti per congelare quel fuoco. Il colpo congelante sarebbe potuto risalire lungo il raggio caldo,congelando la stessa canna. Inoltre questa,continuando a sputare fuoco,sarebbe potuta implodere per l'aumento di pressione.

Erone di Alessandria avrebbe inventato di meglio..tsk!
 
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23 replies since 16/4/2009, 06:52   495 views
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