Grazie all'aiuto del mare,lo stesso mare che li aveva accolti o salvati rendendoli suoi protettori,non avevano impiegato tantissimo tempo per raggiungere il cosìdetto Triangolo delle Bermuda,dal nome del vicino arcipelago. Rockjaw non conosceva il luogo,ma la conferma venne da Kanon.
CITAZIONE
"Rockjaw, siamo giunti nel posto esatto. Vedi questo corallo? Ha cambiato colore, assumendo la tonalita' del sangue di molti che da qui non hanno fatto ritorno. Non ci resta che trovare il tizio di nome Uruk."
Molto bene. Allora non perdiamo tempo.Rockjaw cercò di avanzare un pò,quando si rese conto di non riuscire a muoversi. Si sentiva affaticato,schiacciato da un'enorme pressione e spinto verso il basso,nelle profondità marine.
°Effimero danno. Chiunque sia ad aver scatenato tale offesa. Io domino le acque!! Trascinami quanto vuoi sott'acqua,non morirò qui!°Proprio quando pensò tali cose e con forza risalì in superficie,grazie a un getto cosmico,si rese conto che quell'enorme pressione magnetica che attirava la sua Scale ed il suo stesso corpo,non era stata scatenata da qualcun altro,ma era lo stesso potere di quel luogo. Un triangolo immaginario all'interno del quale si scatenava quest'enorme pressione,capace di uccidere chiunque trascinandolo sul fondo. Chiunque ma non lui,non Rockjaw,non un General Marine. Aveva faticato per ottenere la sua Scale e per proteggere se stesso e gli interessi del suo dio,e chi ne aveva pagato maggiormente le conseguenze era stata proprio la sua Scale,che ormai era parte di lui. Quindi ripararla e potenziarla era un suo obbligo,un suo dovere,una forma di riconoscenza.
Iniziò a guardarsi intorno dopo che aveva ripreso un pò di fiato,e non riuscì a riconoscere ciò che stava vedendo. Fino a poco prima si trovava in mare aperto,sotto di lui le profondità oceaniche e una grande barriera corallina,in lontananza alcune isolette. Ora non vedeva altro che il vuoto intorno a sè. Non riusciva a scorgere più nulla,nè fuori nè dentro l'acqua e non vedeva nemmeno più Kanon. Instintivamente si gettò dell'acqua in faccia e poi continuò a nuotare,andando avanti cercando di capirci qualcosa. Non capiva più nulla,avvertiva una strana emanazione che non sapeva nemmeno definire cosmica. Poteva essere lo stesso Kanon? O c'era qualcos'altro lì? Iniziò a muoversi a destra,poi a sinistra,convulsamente senza sapere dove andare. Poi tutto iniziò a sembrare più normale,all'interno di quel nulla iniziarono a delinearsi alcune figure,le stesse che aveva visto appena arrivato e che ora non scorgeva più. Portò una mano alla testa,ora preda di dolorose fitte,e si guardò intorno. Quell'enorme pressione lo aveva scombussolato e la stessa essenza del triangolo era micidiale. Sentiva che il suo stesso organismo ne aveva risentito ed anch'esso ne era rimasto traumatizzato. Il Kraken era spaesato in quelle acque ignote,non sue,così lontano dall'Italia,dall'Artico,dal Mediterraneo,luoghi che conosceva bene. Fin dove si trovava ora non si era mai spinto nessuno o meglio,quasi nessuno. C'era con lui Kanon,lui c'era già stato in quelle zone e conosceva ciò che avrebbero incontrato.
All'improvviso una luce intensa si palesò ai suoi occhi,una luce che sembrava sempre più lontana. Instintivamente Rockjaw corse verso quella luce,sapendo che era l'unica speranza,l'unico appiglio a cui aggrapparsi per raggiungere la destinazione. Continuò a cercare di sopportare la pressione grazie all'aiuto del suo cosmo,ed intanto nuotava e proseguiva per raggiungere quella luce,la fine di quel fascio luminescente. Quando la raggiunse potè scorgere sott'acqua qualcosa di strano,un'enorme roccia in profondità. Scese sotto per capire cosa fosse,in fondo quella luce lo aveva guidato fino a quel punto. Una volta sceso giù si rese conto di cosa fosse realmente quella roccia che vedeva dall'alto. Era un arco,un passaggio. Al centro di questo ingresso vi era un'altra piera rettangolare. Tutta la costruzione era ricoperta di alghe,coralli,anemoni e piccoli organismi,come alcune conchiglie, che vi erano cresciuti sopra e che ospitavano a loro volta altri animali. Evidentemente quell'arco era lì da tantissimo tempo. Con la mano Rockjaw iniziò a strappare le alghe da sopra la pietra,da sopra il masso rettangolare che era al centro dell'arco. Utilizzò,poi,un piccolo getto di cosmo per cercare di finire prima. Ciò che vide sotto la vegetazione acquatica era strabiliante. Quella pietra era una sorta di altare,presumibilmente dedicato a Poseidone,e l'intero arco era decorato con strane figure e glifi. Alcuni di questi erano presenti anche sulla superficie dell'altare.
Oddio..questo deve essere un ingresso..un ingresso a qualcosa..Atlantide non era qui secondo Platone..forse qualcuno ha costruito un'altra città qui,o forse quello stesso Uruk...queste scritte sono sicuramente Atlantidee,riconosco i decori che sono presenti anche alla fortezza di Nettuno.Sfortunatamente non conosco quest'arcaica lingua..non immaginavo potesse ancora esistere qualcosa del genere...però qualche carattere lo riesco a riconoscere..ne ho visti molti di questi da Poseidone..
Quello dovrebbe significare dolore,sofferenza mentre quell'altro ara,altare...mentre quello in fondo significa Atlantide..riconosco solo questi di quelli che conosco..tu forse comprendi questa antica scrittura? mmmm un altare..il dolore... Forse dobbiamo fare qualcosa su questo altare..qualcosa che abbia a che fare con la sofferenza,una sorta di prova di sangue..AAAAAh!!Preso dalla rabbia Rockjaw sferrò un pugno verso davanti a sè,nel centro dell'arco,nell'acqua. Il suo pugno impattò con una sorta di muro cosmico e per una sorta di rinculo il Marine fu sbalzato all'indietro.
C'è anche una barriera..non si può nemmeno passare oltre..inutile pensare che l'arco si possa aggirare,ahaaha!!Però forse ho un'idea..Si avvicinò di nuovo all'altare e spaccò un pezzo di roccia acuminato da uno scoglio vicino. Con esso si tagliò leggermente il dito medio e fece cadere le gocce di sangue sull'altare. Gran parte del sangue si disperse nell'acqua,ma appoggiando lievemente il dito sulla pietra avrebbe potuto fare quanto immaginato.
Da quello che ho capito si parla di un altare e di dolore..quindi sangue..forse così potremmo passare,anche se sembra un'idea azzardata anche a me ahahaha!!°L'altra possibilità è che ci debba essere uno scontro..ma non voglio prenderla in considerazione..in fondo non ho tradotto nemmeno tutta la frase...°